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ATTIVITÀ DELLO SCAFISTA - CONSIDERAZIONI GIURIDICHE

"Trafficanti di esseri umani".
Una politica disumana ha bisogno di distorcere la lingua.
Per il vocabolario Zingarelli trafficare significa commerciare, dunque l'oggetto dell'azione è la merce.
I clandestini che arrivano dal mare non sono una merce.
La sovrapposizione al triste fenomeno del traffico di schiavi è scorretta, perché il clandestino, nel decidere di partire dalla propria terra, mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei familiari, compie anzi un atto estremo di libertà, con il quale tenta di affrancarsi da una condizione di oppressione; ma i paesi ricchi che non vogliono cedere i privilegi acquisiti, tendono evidentemente a considerare la libertà come un concetto di diritto interno, che non può essere esteso al di fuori dei confini.
La correttezza della lingua è la base imprescindibile del discorso giuridico. Il primo atto illecito che gli scafisti compiono ha natura civile; essi, approfittando dello stato di bisogno dei clandestini, aumentano notevolmente il prezzo del biglietto di viaggio.
L'atto di scegliere la rotta del mare non è un atto illecito, perché i viaggi in mare non seguono una traccia prestabilita, essendo il mare un bene comune di tutti i popoli.
Quando si avvicinano alle coste italiane, senza alcuna autorizzazione, non attentano alla sicurezza del Paese. Questo avvicinamento, infatti, non ha come finalità l'invasione a fini bellici, neppure se tra le fila dei clandestini vi sia qualche terrorista, perché la volontà di questi non è in grado di caratterizzare il fenomeno dell'immigrazione. Non si può affermare che le ondate di di immigrazione si spiegano con la volontà degli immigrati di spargere il terrore nelle società occidentali.
Lo scafista compie omicidio doloso, quando getta a mare i clandestini per salvare l'imbarcazione dall'affondamento, oppure omicidio colposo, quando la morte dei clandestini si verifica a causa di un viaggio intrapreso senza assumere alcuna misura di sicurezza: salvagenti, numero limitato di posti, etc. Infine, viola le leggi contro l'immigrazione clandestina, le quali però mutano rapidamente e sono poco conosciute dagli stessi cittadini del Paese.
Varcare il confine è un'azione che non assume una connotazione univoca: in Europa, pur essendovi i confini tra i paesi membri, è stabilita la libertà di circolazione. Se un americano o un arabo attraccano in porto col proprio yacht, dall'autorità portuale viene controllato il passaporto e subito rilasciato un permesso di soggiorno, perciò non assumono anch'essi la qualifica di clandestini.
Gli scafisti sono approfittatori nella quasi totalità dei casi, omicidi in alcuni casi, e in concorso con gli stessi clandestini violano le leggi contro l'immigrazione clandestina, ma non sono trafficanti di esseri umani.
È un'espressione che andrebbe evitata questa, perché senza significato, sia letterale o giuridico.

Napoli, 29 marzo 2023 - ultima modifica: 19 ottobre 2023